Waack a Feeling: una sfida non solo per i ballerini

Pubblicato da C.A.Hung il

Sabato scorso si è tenuta la prima edizione di “Waack a Feeling“, contest tra ballerini sulle note degli anni 70-80 (a tema Flashdance). Il Waacking è una danza molto particolare, con radici proprio in quegli anni ma che si è evoluto nel tempo ed è rinato più forte che mai.

L’evento è stato proposto da Moma Studios e #HashtagDancersAngency attraverso le idee e la realizzazione di Pietro Froiio, Ivan Spinella e altri ancora. La gara è stata emozionante e a partecipare sono stati ragazzi e ragazze dotati di talento alle volte anche inaspettato. Mosse eleganti, agili e sensuali, ma al tempo stesso acrobatiche e potenti.

Trovate tutte le foto e i dettagli dell’evento sulle pagine social dei Moma Studios e in quella dell’evento passato.

La gara si è svolta tra più di cinquanta persone che si sono esibite per 45 secondi di fronte a una una giuria composta da tre esperte, la quale ha selezionato solo 16 persone destinate a seguire gli ottavi, i quarti, le semifinali e la gran finale.

Questo tipo di eventi non sono solo una sfida per i ballerini, ma anche per i fotografi. In questo articolo, oltre che a ringraziare chi lo ha reso possibile, vorrei parlare di quali sono le difficoltà maggiori e di come un fotografo debba affrontarlo per ottenere i risultati migliori.

Innanzi tutto, partendo dai problemi tecnici, ci si trova in una discoteca dove la gente balla nel buio. Ebbene si, non c’è luce quasi per nulla, e quella che c’è è molto dura, diretta e colorata (quindi addio misurazioni automatiche). La fotocamera difficilmente sarà in grado di stabilire una temperatura di colore costante e ci si può scordare dell’esposimetro. Sto esagerando, ma la realtà è che se si è abituati ad avere consistenza tra gli scatti, non è proprio il caso di affidarsi a modalità automatiche o semi automatiche (soprattutto se si torna a casa con più di 1000 foto da selezionare). La seconda problematica sono gli spazi: infatti ci si trova su una pista da ballo dove di certo nessuno lascerà spazio principalmente al fotografo. Infine, ultimo ma non meno importante, i soggetti sono ballerini che, per l’appunto, ballano e anche a una certa velocità e tra le altre cose sono lì per gareggiare e divertirsi quindi è improbabile che vogliano facilitare il lavoro al fotografo.

Ecco quindi una serie di considerazioni che spero aiutino chi approccia questo tipo di eventi per la prima volta e non ha ancora molta esperienza in merito:

  • Arriva presto sul posto: i locali dove si svolgono questi eventi potrebbero essere molto affollati e trovare parcheggio, specie di sabato sera, potrebbe non essere banale. Non vorrai mica saltare l’evento perché non sapevi dove parcheggiare, no?
  • Arriva presto sul posto (bis): se arrivi prima che l’evento cominci e con un ragionevole anticipo, avrai modo di esplorare la zona e trovare dei posti dove la luce è migliore o semplicemente più accattivante. Guardati intorno e trova delle cornici interessanti dove portare qualche soggetto e tirare fuori delle foto diverse da quelle che farebbero gli altri. Per esempio, guarda la foto in copertina all’articolo. Si tratta di una scala non proprio visibile ma molto particolare. Se fossi arrivato “giusto in tempo”, non mi sarei potuto permettere di sperimentare e trovare la giusta luce per quell’angolo. Infatti in quella foto c’è un bilanciamento che crea equilibrio tra luci colorate, ambiente delle scale e flash in modo da creare una foto abbastanza glamour da rappresentare bene la serata.
  • Vestiti comodo: dovrai camminare, correre, piegarti, sdraiarti, arrampicarti e altro ancora.
  • Porta con te uno zaino comodo, meglio se mono-spalla: durante la serata potresti dover cambiare batterie, flash, obiettivo, schede di memoria e così via. Meglio avere tutto alla portata di un semplice gesto. Porta solo lo stretto indispensabile anche perché non sempre avrai dove poter lasciare le tue cose al sicuro.
  • Parla con gli organizzatori e mettiti d’accordo su limiti, zone off-limits e comportamenti vari: essere “espulso” o rovinare l’evento è la peggiore pubblicità che tu possa farti.
  • Alza gli ISO: meglio foto con tanto rumore ma usabili che foto inusabili. Il flash potrebbe non bastare o rendere le foto non sufficientemente illuminate intorno ai soggetti, quindi avrai bisogno di raccogliere tutta la luce disponibile pure mantenendo un tempo di esposizione non superiore a 1/100 di secondo (sono sempre ballerini, ricordi?).
  • Usa un flash con testa regolabile: in questo modo potrai direzionare il flash verso il soffitto o verso una parete, così da evitare quel brutto effetto amatoriale del flash sparato dritto in faccia. Tieni conto che, alcune volte, l’effetto di cui parlo sarà inevitabile in base alla distanza dal soggetto.
  • Ascolta la musica e fai “ballare” le dita sopra l’otturatore: i ballerini tendono a tenere la posa per qualche millesimo di secondo proprio sul ritmo, quindi il modo migliore per prenderli nella posa giusta è proprio quello di seguire la musica.
  • Entra nel mood e divertiti: sembra banale ma che tu lo faccia per lavoro o meno (come me), il modo migliore per ottenere buoni risultati è quello di entrare nello spirito dell’evento, sentire le emozioni che provano i ballerini e provare a raccontarli