Un workflow da vero Food Blogger
Sei lì che fremi per vedere il risultato. Hai comprato una pentola super tecnologica che ti permette la cottura lenta. La mattina hai massaggiato delle costolette con spezie e aromi, poi le hai spennellate per bene con la tua magnifica salsa barbecue e adesso sono lì dentro che cuocciono.
Ora, al di là della storiella sulla ricetta e di quanto possa essere unica e vantaggiosa la cottura lenta, quando arriva il risultato e vuoi condividerlo con i tuoi followers cosa fai? Prendi la tua fidata fotocamera col wifi, scatti la foto e la carichi sui social… No, non così in fretta. Se è vero che con un po’ di esperienza si guadagna velocità, è anche vero che in food photography bisogna sempre ragionare sul piatto che si ha davanti.
Faccio un esempio: supponiamo di avere un piatto semplice e per motivi di tempo non c’è un contesto come una tavola apparecchiata o un bello sfondo. Inoltre, a causa della cottura lenta, anche il sole è ormai bello che andato, quindi addio luce naturale. Cosa si fa? Si tenta di replicare quel tipo di illuminazione con i mezzi che si hanno. Basta anche un singolo flash. Nella foto in alto, per esempio, il piatto è illuminato dal lampo di un flash che è stato diretto verso la parete dietro, molto vicina al piatto, in modo che la fonte luminosa più intensa risultasse più diffusa e proveniente dalla parte posteriore. In questo modo si conserva il luccichio del contorno dei pezzi di carne e la profondità del piatto. Infine, visto che non c’è un contesto, si va sul dettaglio, cercando di catturare l’essenza della pietanza. A questo punto si fa il download e via di lightroom mobile (che adesso modifica anche i raw) e post sul blog in meno di 10 minuti!
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