Risk management applicato alla fotografia
Il risk management è una disciplina che spazia dalla finanza all’ingegneria dell’informazione, tuttavia i suoi concetti fondamentali si applicano a qualsiasi situazione quotidiana di ciascun individuo. La fotografia non fa differenza e in questo brevissimo articolo voglio fare un esempio di come usare il risk management per decidere che attrezzatura acquistare o affittare per un dato lavoro:
In risk management, il rischio è un valore che dipende dalla correlazione di una certa vulnerabilità e dalla minaccia che essa si realizzi. Un altro concetto fondamentale è l’impatto che avrà il proprio business nel caso in cui ciò accada. So che sembra di parlare di tutt’altro che fotografia, ma supponiamo che lo scenario sia quello di dover affrontare un nuovo lavoro e si debba scegliere se andare con una sola fotocamera, con due o addirittura con tre.
In casi semplici è facile stabilire se portare una seconda fotocamera, per esempio, se ne ho solo una e sto per affrontare un lavoro molto ben pagato, è facile dire che ne serva un’altra. Risulta invece più difficile dire se questa seconda fotocamera debba essere acquistata o affittata. Questi sono i casi dove un po’ di matematica semplificata può rendere tutto più semplice.
Infatti è possibile fare un calcolo che si basa su una formula molto semplice che è:
ROI (ritorno sull’investimento) = A1 (perdita attesa se non investo nulla) – A2 (perdita attesa se investo un quantitativo pari a C) – C;
Supponiamo che il lavoro che devo realizzare mi faccia guadagnare 1000 euro e che nel caso mi si rompa la fotocamera, oltre a non guadagnare quella cifra subirò anche una causa legale con un potenziale costo di altri 1000 euro. Chiaramente questo valore corrisponde al fatto che io abbia la certezza che l’evento accada, pertanto va commisurato alla probabilità. Supponiamo per semplicità di considerare solo la vita media di una fotocamera. Questo valore può dipendere, per esempio, dal numero di scatti di cui è mediamente capace quel modello. Chiaramente più ci si avvicina al numero massimo maggiore sarà la probabilità che ciò accada. Supponiamo che, guardando le statistiche offerte dal produttore, si concluda che ci sia una probabilità del 20% che la fotocamera si rompa durante lo shooting. Allora il valore di A1 sarebbe pari a (1000 + 1000) * 20% = 400.
Ora consideriamo l’acquisto di una seconda fotocamera. A quanto si ridurrebbe la probabilità che accada la perdita? Considerando che viene acquistata esattamente per mitigare questo rischio, si può supporre che sia verosimilmente molto bassa, per esempio 1% (c’è sempre la possibilità che sia difettosa e anche in questo caso ci si potrebbe affidare alle statistiche del produttore). In tal caso A2 sarebbe uguale a (1000 + 1000) * 1% = 20.
Tornando alla formula precedente avrei quindi la seguente situazione:
ROI = 400 – 20 – C
Questo ci dice che se io voglio che il mio ritorno sull’investimento sia positivo avrò fondamentalmente 2 scelte che determinano quanto budget si ha a disposizione per l’acquisto: alzare la mia tariffa (per esempio raddoppiandola avrei una nuova formula: ROI = 600 – 30 – C) oppure limitarmi a 380 euro (che significa andare in pari per il singolo lavoro).
Sono certo che possa sembrare esagerato fare questi calcoli, ma posso assicurarti che in moltissimi casi, aiutarsi con delle semplici formule di economia di base sia fondamentale per un fotografo professionista per stabilire scelte importanti come decidere se accettare o meno un lavoro o se investire o meno in un nuovo componente della propria attrezzatura.
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