Quick Tips: 10 suggerimenti per fotografare il cibo

Pubblicato da C.A.Hung il

Angel's MiniCakeQuando si parla di fotografare il cibo, tutti ne diventano subito entusiasti. Addirittura, qualche tempo addietro è cominciata una vera e propria moda etichettata con l’hashtag #foodporn, cioè la mania di scattare foto, prevalentemente con smartphone e senza particolare criterio, a tutto ciò che si mangia o beve.

Per quanto mi riguarda, non ho mai fatto segreto a nessuno che io amo il cibo e che fotografarlo per me significa godermelo due volte, prima con gli occhi e poi con il gusto, pertanto ne ho fatto uno dei miei generi più praticati e di sicuro quello preferito.

Tuttavia, fotografare il cibo non è sempre semplice e se non si è attenti si rischia di ottenere l’effetto opposto a quello generalmente desiderato, cioè mostrare qualcosa di appetitoso che stuzzichi l’osservatore. Fotografare un piatto non è molto diverso dal realizzare un ritratto, pertanto è necessario valutare luce, composizione, colori e così via. Ovviamente non è sempre possibile controllare ogni singolo aspetto della foto, soprattutto se siamo al ristorante e il piatto non lo stiamo preparando da soli. In ogni caso, ecco 10 suggerimenti pratici su come fotografare il cibo e ottenere il meglio con i propri mezzi:

  • Pulizia: la prima cosa che rende la foto di un piatto poco appetitoso, sono i segni di sporco sul piatto o nei dintorni. Briciole, gocce di salsa e così via, sono elementi che distraggono e richiamano qualcosa di molto amatoriale e sicuramente meno prelibato di un piatto da ristorante. L’immagine “professionale” del cibo farà sì che l’osservatore lo associ a qualcosa di “fatto da un esperto” e lo percepirà quindi come più buono. In fondo non si ha la stessa sensazione se al ristorante ci portano un piatto “sporco” o non “perfetto”?
  • Coerenza della luce: se si fotografa del cibo con cui si fa colazione, per esempio i muffin di angel cake all’inizio di questo post, la luce dovrebbe richiamare il mattino, creando quindi l’effetto del sole che si alza poco dopo l’alba e crea quei deliziosi dettagli sulla superficie ancora da farcire dei nostri cup cakes. Viceversa, se si fotografa una bottiglia di vino da dessert, ottimo per la cena, un contorno molto scuro e delle luci più controllate potrebbero essere migliori per rendere l’idea di una serata di fronte a una bottiglia con gli amici.
  • Composizione del piatto: se si ha la possibilità di modificare come il cibo è posato sul piatto e cosa lo accerchia, bisognerebbe costruire la composizione in modo da includere solo il soggetto principale, cioè la pietanza, e pochi altri elementi di richiamo, come ingredienti grezzi e strumenti usati per la preparazione. Un piatto è come un ritratto, il volto è la pietanza e tutto il resto è solo da usare come cornice.
  • Costruire profondità e struttura: a prescindere che si possa toccare e manipolare il cibo sul piatto, quando si compone un piatto, bisognerebbe sempre evitare di utilizzare portate piatte. Anche un risotto, come nell’immagine all’inizio dell’articolo, dovrebbe estendersi verso l’alto e creare una struttura tridimensionale. Questo è valido anche al di fuori della fotografia.
  • Limitare i colori: come per tutte le immagini, più colori ci sono, maggiore sarà il rischio di creare distrazioni e confusione. Bisogna quindi scegliere un massimo di tre colori portanti che saranno quelli del cibo che si sta fotografando, e rimanere vicini a quei colori, sia nella costruzione degli sfondi e quindi nella scelta degli accessori, sia nella composizione del piatto. In generale, il bianco e nero non è un amico del cibo.
  • La messa a fuoco: va bene sfocare lo sfondo, ma solo se serve a eliminare elmenti di distrazione. Il cibo dovrebbe comunque essere bene a fuoco, facendo vedere i dettagli dei suoi componenti o ingredienti, laddove possibile.
  • Inquadratura: il cibo non si presta molto bene ai classici tagli fotografici di altri generi. L’idea è che per rendere la foto d’impatto si debba cambiare prospettiva. La foto del piatto dalla stessa posizione di chi è pronto a mangiarlo la rende banale. La foto dall’alto, quindi in una sorta di proiezione bidimensionale, va bene ma solo con alcuni tipi di piatti e solo se il tavolo ha una superficie uniforme o costituita da uno schema gradevole (e.g. legno). Girare un po’ la fotocamera lateralmente può aiutare a ottenere un’inquadratura più interessante, purché non si sbilanci troppo il peso della composizione rendendo l’immagine “fastidiosa”.
  • Luci esterne: esattamente come in un ritratto, il cibo ha generalmente bisogno di una sorgente di luce principale che evidenzi i dettagli della portata, di una luce di correzione/riempimento delle ombre e di una corretta illuminazione dello sfondo. A prescindere dai propri mezzi, soprattutto se si usa uno smartphone, non usate mai il flash incorporato, anzi eventualmente utilizzate lo smartphone di un amico per produrre una luce posizionata ad almeno 45° dalla vostra posizione. Usate tovaglioli di carta bianca, uno aperto e appallottolato in modo da rendere la luce principale meno dura, e l’altro come riflettore per riempire e attenuare le ombre. Bilanciate il tutto con la luce ambientale che costituirà la luminosità dello sfondo.
  • Fumo ed effetto lucido: uno dei problemi principali nel fotografare il cibo è trasmettere l’idea di freschezza e di temperatura, spesso costituiti dalle goccioline che fanno apparire un piatto lucido e fresco, e il fumo che rende l’idea della temperatura molto alta. Esistono moltissimi trucchi per aggiungere questo effetto, ma purtroppo quasi tutti rendono il cibo non più commestibile. Se però vi dovete ingegnare su come realizzare l’effetto fumo e lucido, vi basta dotarvi di un nebulizzatore riempito di olio d’oliva con cui spruzzare il cibo da far risplendere, e di un contagocce abbastanza grande, con cui spruzzare del fumo di sigaretta che potreste aver “catturato” sotto un bicchiere.
  • Fotografare solo ciò che piace: sembrerà banale, ma considerando anccora quale dovrebbe essere lo scopo di una foto di cibo, bisognerebbe fotografare solo i piatti che riteniamo deliziosi e che mangiamo volentieri. Ovviamente se lo scopo è solo quello di condividere a titolo informativo, allora si può saltare questo suggerimento… e anche tutti gli altri…