PhotoBattle: Mirrorless Vs. Reflex
Facendo seguito all’articolo relativo alla PhotoBattle tra fotocamere compatte e smartphone, vinto di un punto (all’interno dello specifico contesto) dagli smartphone, ecco una nuova sfida tra le “mirrorless”, le nuove fotocamere che stanno prendendo il posto delle compatte grazie al calo dei prezzi e alla qualità altissima, e le “reflex”, cioè le più classiche e avanzate macchine fotografiche usate sia da amatori che da professionisti. La reflex è da sempre il sogno di moltissimi fotoamatori che vogliono avvicinarsi a qualcosa di più “professionale” sia perché convinti che attrezzatura più avanzata faccia automaticamente foto migliori, sia perché effettivamente la qualità e le possibilità offerte dagli strumenti alternativi non sia all’altezza. Negli ultimi anni sono state immesse nel mercato una serie infinita di fotocamere che non sono semplici compatte e che riportano in piccolo la maggior parte delle caratteristiche delle reflex, cioè le mirrorless. Alcuni ne hanno colto subito le potenzialità e si sono buttati a capofitto su questi dispositivi, altri sono rimasti scettici e hanno comunque preferito acquistare una reflex.
Anticipo sin da ora che trattandosi di due tipi di fotocamere che hanno qualità altissima e potenzialità enormi, è veramente impossibile stabilire un vincitore assoluto in questa PhotoBattle e che quindi il punteggio finale sarà semplicemente limitato agli aspetti analizzati. La domanda da porsi è quindi: “qual è la fotocamera giusta per me tra una reflex e una mirrorless?” Per cercare di dare tutti gli elementi possibili utili a darsi una risposta, proverò a confrontare i due tipi di fotocamera in relazione ai seguenti aspetti: longevità, evoluzione della tecnica fotografica, qualità, costo, maneggevolezza e comodità, gestione delle immagini, flessibilità sugli stili fotografici. Prima di iniziare con la sfida, semza scendere troppo nel tecnico, diamo un po’ di definizioni (citando la sempre amata e gentilissima wikipedia):
Per single-lens reflex (SLR), o più semplicemente reflex, si intendono le macchine fotografiche dotate di un sistema di mira che permette di osservare dal mirino l’inquadratura in ingresso dallo stesso obiettivoadibito ad imprimere l’immagine sull’elemento sensibile (pellicola o sensore). Il sistema è composto da uno specchio inclinato di 45° verso l’alto, posto dietro all’obiettivo e da un pentaprisma (oppure da un pentaspecchio nei modelli di fascia bassa).
Mentre se parliamo di mirrorless (cioè “senza specchio”):
EVIL è l’acronimo di Electronic Viewfinder Interchangeable Lens (Mirino elettronico obiettivo intercambiabile) con il quale si indica una categoria di fotocamere digitali, dette anche mirrorless, che uniscono la possibilità di avere obiettivi intercambiabili ed un mirino di tipo elettronico invece che reflex. L’immagine passata attraverso l’obiettivo e raccolta dal sensore (APSC, QuattroTerzi o FF), viene mostrata al fotografo tramite un micro-schermo LCD, posto in corrispondenza dell’oculare del mirino (oltre che sul consueto monitor LCD posto sul dorso).
Le due tipologie di fotocamera hanno molte caratteristiche comuni ma anche moltissime differenze. Iniziamo con i confronti.
Longevità
Dal punto di vista della durata di questi apparecchi, c’è da dire che si tratta di oggetti progettati per durare nel tempo. A parte i difetti di fabbrica che possono capitare in ogni settore, sia le reflex che le mirrorless sono pensate per rimanere nelle mani di un fotografo per lungo tempo… non troppo però… c’è il prossimo modello che vi aspetta. Gli aspetti da valutare però sono differenti. La longevità del prodotto dipende anche da quanto sia facile mantenere il proprio prodotto a livelli soddisfacenti nel tempo. Se consideriamo che le reflex esistono nel mercato già da moltissimi anni, prima in pellicola e poi nella loro naturale evoluzione digitale, possiamo affermare che come l’ultimo modello di corpo macchina reflex nikon sia ancora in grado di utilizzare le lenti di 30 anni fa, questa linea di business non cambierà molto facilmente. Non si può dire lo stesso delle mirrorless: magari faranno lo stesso percorso delle reflex, ma sono dispositivi molto giovani al confronto e solo la risposta del mercato nel medio e lungo periodo stabilirà se le case produttrici continueranno a investire in retrocompatibilità che potrebbero portarsi dietro vincoli ed errori difficili da togliere nell’evoluzione dei prodotti.
Se analizziamo le potenzialità di evoluzione della tecnica fotografica c’è da considerare che il mondo delle reflex è già pieno di moltissimi accessori pensati e nati appositamente per il mondo reflex (lenti, luci, sostegni per video e stabilizzazione, etc). Alcuni di questi esistono anche per le mirrorless ma molti produttori preferiscono concentrarsi sul mercato dei professionisti per cui si tratta spesso di adattamenti. Questo significa che il fotoamatore che inizi con una mirrorless ma che possa avere intenzione di fare “qualcosa di più” e di evolvere la propria tecnica e il proprio stile, potrebbe nel lungo periodo sentire comunque il bisogno di acquistare una reflex.
Guardando a questo aspetto oggi, dunque, l’acquisto di una reflex risulta ancora più lungimirante rispetto a quello di una mirrorless, ma ovviamente bisogna anche considerare che anche una reflex entry-level potrebbe avere lo stesso problema e la differenza di costo sarebbe notevole. Se poi il fotoamatore sa già di non essere un “tipo da reflex” allora i due tipi sarebbero addirittura equivalenti.
Autonomia
Le reflex (esclusi i modelli di fascia bassa) sono sempre dotati di batterie in grado di sostenere una sessione fotografica intensa come un matrimonio o un catwalk. Inoltre, per la maggior parte dei modelli viene venduto separatamente il batterypack che generalmente raddoppia la capacità della batteria. Le batterie delle reflex sono generalmente piuttosto grosse (rispetto alle batterie di una compatta) e devono essere ricaricate attraverso gli appositi caricabatterie. I batterypack (o grip) hanno anche un certo peso. Se si fa un uso blando della reflex e non si guardano compulsivamente tutti gli scatti appena fatti, una reflex può durare anche più di una settimana. In realtà di solito l’autonomia viene misurata in “scatti”.
Di contro, le mirrorless hanno batterie più piccole e molto spesso ricaricabili direttamente nella fotocamera (come avviene per compatte e smartphone). La maggior parte usa cavi standard che è facile trovare in giro e alcune addirittura usano gli stessi cavi degli smartphone più diffusi. Inoltre, nel caso sia utile, le batterie aggiuntive di una mirrorless possono essere portate in tasca in quanto più leggere e sicuramente più economiche delle batterie (originali) delle reflex. Una mirrorless può durare, sempre in base all’utilizzo che se ne fa, anche quanto una reflex e da questo punto di vista è generlmente più facile da gestire della sorella maggiore.
Funzionalità di base e avanzate e semplicità d’utilizzo
Sulle funzionalità di base e avanzate c’è poco da dire. I due tipi sono praticamente equivalenti. Ciò che cambia è la qualità di ciascuna caratteristica. Potrà capitare, per esempio, che il flash incorporato di una reflex sia più potente e che abbia un tempo di sincronizzazione più flessibile, o che le modalità scena automatica (escluse le reflex di fascia alta) siano più o meno “d’effetto”. Tendenzialmente le mirrorless replicano in tutto e per tutto le funzionalità e i controlli che può offrire una reflex. Ovviamente una reflex offre molti controlli avanzati che una mirrorless non ha: per esempio il flash incorporato potrebbe essere in grado di fare da comando remoto per flash esterni e così via.
Dal punto di vista della semplicità d’utilizzo, le mirrorless vincono sicuramente in quanto ereditano il requisito che hanno avuto per anni le compatte, cioè quello di essere pronte per scattare in un attimo e senza dover girare rotelle e premere pulsanti. Chiaramente le mirrorless cercano di offrire il totale controllo sull’immagine che da una reflex, ma il loro modo in cui il mercato le percepisce rimane ancora quello di essere le nuove “punta e scatta” di altissima qualità. Per quanto riguarda le reflex, anche i modelli di fascia bassa sono dotati di molti pulsanti e ghiere sparse qui e lì che si imparano a usare solo leggendo il manuale e comunque solo col tempo e la pratica (anche da un punto di vista ergonomico, cioè di facilità nel raggiungerli con le dita mentre si guarda dentro il mirino). Inoltre, le reflex di fascia più alta non hanno la modalità automatica e le modalità scena, che le rende inutilizzabili da chi non sia già familiare con questo tipo di fotocamere.
Qualità delle immagini
Se l’utilizzo che si fa delle foto di una mirrorless o della più costosa reflex è quello di caricarle su Facebook, allora non c’è quasi differenza percepibile di qualità. Parlando da un punto di vista prettamente tecnico, ovviamente questo punto si chiude subito notando che le mirrorless hanno in generale sensori più piccoli, meno sensibili e più soggetti a rumore (anche se per esempio la Sony ha prodotto delle mirrorless con sensore full-frame, cioè di pari dimensione a quelli di reflex professionali). Inoltre le lenti prodotte per le reflex hanno ancora un investimento sensibilmente superiore da parte dei produttori e il risultato è che gli obiettivi disponibili per le reflex hanno normalmente una qualità ottica superiore.
Maneggevolezza e comodità
Come per il punto precedente, anche qui non c’è paragone. Una reflex non è studiata e progettata per essere “sempre in tasca”. Una reflex è pensata per assolvere al compito di fornire al fotografo il massimo degli strumenti e della qualità che possa desiderare per godersi la fotografia. Le mirrorless invece tentano di portare questa qualità e questi strumenti nelle mani di fotografi che fino a poco tempo fa si potevano anche accontentare di una compatta. Questo punto è critico nella scelta: se io dovessi fare solo foto mentre vado in viaggio con gli amici, per avere bellissimi ricordi e qualche foto da incorniciare, di sicuro preferirei una mirrorless che mi garantirebbe una buona portabilità, poco peso da trasportare e ottima qualità fotografica. Chiaramente se il mio scopo è mandare un primo piano di Cristiano Ronaldo che gioca la finale dei Mondiali alla Gazzetta dello Sport mi orienterei su qualcosa di diverso…
Gestione delle immagini
Entrambi i tipi di fotocamera permettono di scattare in RAW, cioè il formato grezzo originale senza compressione. Entrambi i tipi di fotocamere (escluse quelle di fascia più alta) usano memorie SD. Gestire le immagini è quindi assolutamente equivalente in entrambi i casi e la cosa dipende solo dalla risoluzione del sensore. Tanti più megapixel, tanto più grande deve essere la SD e l’archivio dove dovranno essere memorizzate. Occhio che i formati raw non sono facili da gestire con programmi gratuiti, o per motivi di prestazioni, o per limitazioni nello sviluppo dell’immagine.
Opportunità professionali
Chi pensa che un fotografo dotato di mirrorless (o di compatta di qualità elevata) non abbia speranze nel mercato professionale della fotografia si sbaglia di grosso. Avere una fotocamera di questo calibro significa infatti poter scattare foto che possono essere vendute su siti online di micro e macro stock (vi invito a visitare la mia sezione apposita per farvi un’idea) o realizzare lavori di nicchia o specifici di un certo settore. Un foto-reporter, per esempio, non ha bisogno di una pesante reflex per fare dei reportage in diretta per il sito di media digitali. Allo stesso modo, un designer di cataloghi non deve per forza utilizzare l’attrezzatura all’ultimo grido per fare qualche foto “close up” di un po’ di gioielli.
C’è da dire che tutte queste cose sono perfettamente fattibili anche con una reflex che ovviamente può aprire anche un mondo di altre possibilità, dal mondo del giornalismo, al fashion, agli eventi come matrimoni, battesimi, feste e così via. Per quanto si possano ottenere foto di altissima qualità, nella mia esperienza non ho ancora visto un fotografo professionista, scattare le foto per il book di una fotomodella con una mirrorless… ma nessuno può dire che non succederà o che non sia già successo da qualche parte nel mondo.
Costo
La quantià di soldi da investire nell’attrezzatura fotografica è sicuramente una delle maggior discriminanti quando si tratta di scegliere cosa acquistare. Esistono reflex entry-level che hanno un costo molto contenuto ed esistono mirrorless che hanno prezzi elevati. Generalmente il costo di una mirrorless è di gran lunga inferiore se si paragonano le varie fasce di appartenenza: entry-level, medio e alto. Basti pensare che il corpo macchina di una reflex di livello “pro” può costare oltre 4.000€ e che le lenti per reflex full-frame che un professionista “non può non avere” (e.g. il 24-70 per un fotografo di matrimoni) possono costare anche 1.600€ o più. Il mondo delle reflex è un mondo costoso. Di conseguenza, si può pensare di paragonare economicamente (e qualitativamente) una entry-level con una buona mirrorless e si dovrebbe valutare di acquistare una reflex facendo un investimento più alto solo se si pensa di volersi evolvere stilisticamente e tecnicamente in maniera completa e, anche se non professionale, a un livello paragonabile a quello di un professionista.
Conclusioni
Inutile dire che entrambi i tipi sono per chi vuole uno strumento con cui potersi veramente divertire a fotografare sul serio e sono un po’ sprecate per fare giusto un paio di foto per Instagram. Smartphone e compatte (fino alla fascia media) sono ancora lontane dalla qualità di questi due giganti nel mercato e sicuramente (anche in fascia alta) meno flessibili. Le reflex vincono praticamente su ogni fronte, ma tutto ha un prezzo… e se si punta alla qualità professionalie è anche piuttosto alto. Per quanto mi riguarda, dico semplicemente che il mercato è pieno di ottime fotocamere che possono soddisfare i desideri di quasi tutti e che in generale vige la regola che “se non sei disposto a spendere quei soldi, allora quell’accessorio/fotocamera/lente non ti serve”. Presto pubblicherò il primo mini-tutorial: “Guida all’acquisto di una fotocamera”.