Modelsharing: serve davvero?
Molti fotografi che ambiscono a diventare dei ritrattisti, usano lo strumento del modelsharing per raggiungere più velocemente questo obiettivo. Questa pratica è ormai d’uso comune in molti contesti.
Per chi non lo sapesse, il modelsharing è un evento fotografico tipicamente organizzato da uno studio, un’agenzia o qualcuno che ha contatti con una o più modelle, a cui vengono invitati diversi fotografi che in genere pagano una quota o si dividono le spese. In questo modo, poiché qualche ora di una modella professionista può costare cifre che un principiante non pagherebbe da solo, si riescono a fare degli scatti di un certo livello.
Lo scopo principale del modelsharing, per chi vi partecipa, dovrebbe essere quello di imparare tecniche fotografiche, fare portfolio e costruire relazioni.
C’è da dire che, purtroppo, in moltissimi casi gli eventi di modelsharing diventano un’occasione per alcuni “guardoni” che vogliono solo portarsi a casa qualche scatto di una bellissima donna di cui vantarsi con gli amici (e non voglio scendere nei dettagli delle volgarità che ne possono derivare).
In realtà c’è un valore aggiunto nel partecipare. Infatti se si selezionano bene gli eventi a cui partecipare, si riesce a entrare in contatto anche con fotografi che hanno tanto da insegnare. In realtà, negli eventi di modelsharing, si rischia di imparare veramente poco, soprattutto in quelli in cui c’è qualcuno di pari livello che si occupa di tutto il setup e ci si deve limitare a scegliere l’angolo opportuno sulla base della propria lente per fare uno scatto che, con buona probabilità, avranno tutti gli altri venti fotografi partecipanti. Questo limita anche la sua utilità dal punti di vista del portfolio. Infatti in questi casi, spesso le foto sono il risultato dello studio e delle impostazioni di qualcun altro e tra le altre cose saranno una replica di scatti di tanti altri. In quel caso è molto meglio investire un po’ di tempo in più e dedicarsi ai TF.
A tal proposito, sai che ho scritto una guida completa al Time For?
Sicuramente il modelsharing è un modo che hanno le modelle per guadagnare qualcosa, soprattutto quelle che non guadagnano più nulla da un TF ma non disdegnano di arrotondare “scoprendosi” un po’ per fotoamatori in cerca di un po’ di effetto finestra.
Anche per gli studi e per le agenzie è un ottima occasione di racimolare qualche soldino oltre che di farsi conoscere un po’ in giro.
Personalmente trovo che gli eventi di modelsharing abbiano da dare più a chi li organizza che a chi partecipa, ma sono comunque un’occasione buona per cimentarsi in sfide di ritratto che possono sempre riservare piacevoli sorprese e che comunque spingono il fotografo a mettere in pratica le sue conoscenze.
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