Modalità “Bulb”: cosa è e come si usa
Le fotocamere dotate di impostazioni manuali, generalmente consentono di scegliere il tempo di esposizione a intervalli predefiniti che variano dal più rapido, per esempio 8 millesimi di secondo, a quello più lungo, normalmente di 30 secondi. Esiste tuttavia una modalità che è fondamentale per le lunghe esposizioni e si chiama “Bulb”. Tipicamente questa modalità d’utilizzo è contrassegnata semplicemente dalla lettera B e la si raggiunge proseguendo oltre i 30 secondi nell’impostazione del tempo di esposizione.
Questa modalità funziona in modo molto semplice e intuitivo, cioè la fotocamera apre la tendina dell’otturatore nel momento in cui si preme il pulsante di scatto e la richiude nel momento in cui questo viene rilasciato, dando il completo controllo del tempo di esposizione al fotografo.
La modalità B serve per tutte quelle foto in cui 30 secondi non sono sufficienti per la lunga esposizione che si sta provando a fare, per esempio per un light painting al buio. Questa pratica è molto divertente e permette di dare sfogo alla creatività e non sarebbe possibile se si avessero solo 30 secondi di tempo per completare il proprio disegno di luce.
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La lunga esposizione può essere fatta anche in piena luce, accompagnando l’uso della modalità bulb con gli opportuni filtri ND, cioè a densità neutrale. Questi filtri possono essere di varia intensità, generalmente indicata da un numero crescente come potenza di 2 (e.g. ND2, ND4, ND8, etc.). Grazie a questi filtri e a seconda della scena che si riprende, è possibile realizzare, per esempio, gli scatti di un torrente d’acqua con l’effetto dell’acqua in movimento in stile fiabesco.
Un accessorio fondamentale per l’uso della modalità B è sicuramente il cavo di controllo remoto. Esistono cavi anche molto economici che si sostituiscono al normale pulsante di scatto e hanno anche una caratteristica in più, cioè quella di poter bloccare il pulsante. Senza questo accessorio non sarebbe possibile, infatti, allontanarsi dalla macchina fotografica senza lasciare il pulsante e interrompere quindi lo scatto.
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La difficoltà principale nell’uso della modalità B è il calcolo del tempo necessario a una corretta esposizione. Se per il light painting questo è praticamente impossibile, per uno scatto “regolare”, come fotografare le scie luminose lungo una strada o in generale realizzare una lunga esposizione notturna, esiste invece un modo anche relativamente semplice. Infatti è possibile usare un po’ di matematica, sapendo che al variare di alcune specifiche impostazioni, andremo ad aumentare o diminuire proporzionalmente la quantità di luce catturata. Per esempio, è noto che raddoppiare il valore della sensibilità ISO significa raddoppiare la luce catturata. Questo concetto è riassunto dalla parola stop. In fotografia uno stop è considerabile come un “quanto di luce”, cioè una quantità definita di luce che è misurabile dalle impostazioni della fotocamera. Aumentare o diminuire l’esposizione di uno stop significa raddoppiare o dimezzare la quantità di luce che colpisce il sensore. Riprendendo quindi l’esempio della sensibilità ISO, passare da 200 a 400 significa aumentare di uno stop la quantità di luce. Anche aumentare il tempo di esposizione da 1 secondo a 2 secondi significa aumentare di uno stop, in quanto la stessa quantità di luce fluirà per il doppio del tempo. Anche l’apertura può aumentare o diminuire gli stop, tuttavia questa potrebbe avere impatti sulla parte creativa perché potrebbe modificare significativamente la profondità di campo che era stata scelta. In ogni caso, data la definizione di stop, si può intuire che per effettuare esposizioni superiori a 30 secondi, usando la modalità B, si può utilizzare l’esposimetro della fotocamera per calcolare il valore di esposizione con certe impostazioni, per esempio a 8 secondi, con apertura f/5.6 e ISO 800, e fare poi il calcolo di conseguenza: andare a 64 secondi di esposizione (da calcolare con un cronometro) significa aumentare l’esposizione di 3 stop rispetto alla misurazione iniziale (8, 16, 32, 64), di conseguenza, ciò che dovremmo fare, sarebbe dimezzare il valore delle ISO per 3 volte e portarlo quindi a 100 (800, 400, 200, 100). Ovviamente questo calcolo può essere considerato abbastanza preciso anche se è molto difficile, senza l’ausilio di un cavo di controllo costoso e avanzato che permetta di effettuare una esposizione di esattamente 64 secondi.
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