La Storia di una Foto
Ci sono mille modi in cui può nascere una foto. Certe volte, come per lo street photographer, è la foto a farsi vedere e il fotografo è bravo a catturarla in un istante estemporaneo. Altre volte la fotografia è un mezzo che il fotografo vuole usare per comunicare un messaggio. In questo caso la foto si forma nella testa, picchetta le meningi fino a che non si concretizza in un’idea completa. In questo secondo caso la foto nasce prima ancora di essere impressionata sul sensore e il compito del fotografo è quello di pianificare i passi per realizzarla.
Quante volte ho visto amici fotografi spendere giorni a cercare di fare una foto senza riuscire a trovare la quadra. Alcune volte fa parte del processo di creazione del messaggio, altre volte è solo mancanza di pianificazione e di ordine.
L’ultima foto del progetto Recycle is Life, riproposta in questo articolo, è stata scattata con un solo tentativo. Voglio raccontarvi un po’ la storia di questa immagine.
Ero nel pieno dello sviluppo del progetto sociale e avevo ben chiaro in testa il messaggio che volevo trasmettere: dai rifiuti organici può nascere nuova e bellissima vita. Quale migliore rappresentazione di una rosa rossa che nasce da una buccia di banana e un po’ di tovaglioli? Nella mia testa ho cominciato a “dipingere” la foto: avevo già scelto la tecnica fotografica, il light painting, immaginato lo stile, il lowkey, pensato ai colori e selezionato l’attrezzatura necessaria, cioè una Nikon D5000, un treppiedi da tavolo della manfrotto e la luce a led del cellulare. Non avevo molto tempo per realizzare la foto con calma a casa, quindi ho deciso di realizzarla in 45 minuti in ufficio durante la pausa pranzo. Ho rinunciato a mangiare in tranquillità ma per una buona causa. In quei 45 minuti ho fatto le seguenti cose: sono uscito a comprare una rosa, ho mangiato due banane, ho collezionato un paio di tovaglioli che avevo usato per asciugarmi le mani, ho mangiato due noci e conservato i gusci, ho preparato un sacchetto con tutto il necessario per realizzare la foto, mi sono chiuso in un bagno cieco, ho spento le luci, creato la composizione, impostato la fotocamera a 30 secondi, inquadrato, scattato e dipinto con la luce del cellulare. Infine, con calma, mentre ero in metropolitana ho sviluppato il risultato su Lightroom mobile sul mio tablet. Il risultato è quello che si può vedere.
La morale è: fare una foto non è solo il momento del click, dunque saper fare una foto significa sapersi organizzare nel modo coerente e corretto per raggiungere il risultato.
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