Ispirazioni: magie dell’acqua

Pubblicato da C.A.Hung il

Orange SplashQuante volte vi è capitato di rimanere chiusi in casa e non poter uscire, magari perché fuori piove. In un precedente articolo ho presentato un’idea su cosa fotografare in casa: il cibo. Oggi invece parliamo dell’acqua. Questo elemento fondamentale per la vita, è anche una immensa fonte di ispirazione quando si parla di fotografia. Con l’acqua è infatti possibile fare tantissime cose e divertirsi studiando anche aspetti avanzati della tecnica.

Un classico esempio di fotografia d’effetto che non è semplicissima da fare è lo “splash” di un oggetto. Come si può realizzare uno scatto di questo tipo? In realtà si tratta di una tecnica che non richiede attrezzature costosissime ma che è piuttosto difficile da realizzare con una semplice compatta e senza un flash.

Per poter realizzare la foto della fetta d’arancia che si immerge nell’acqua ho usato una reflex entry-level (Nikon D5000), un flash economico dotato di sensore per lo scatto remoto, un treppiedi e una vaschetta trasparente. Ho riempito il contenitore fino a metà dopo averne accuratamente pulito e asciugato le pareti e l’ho posizionato di fronte a un fondale scuro (usando il flash non è necessario che lo sfondo sia del tutto nero).

Ho posizionato la fotocamera sul cavalletto in modo da inquadrare la porzione di acqua dove poco dopo avrei lasciato cadere la fetta d’arancia e ho posizionato l’obiettivo zoom alla massima lunghezza focale per chiudere quanto più possibile l’angolo di campo. Da notare che per questa foto va benissimo anche il classico 18-55mm kit. Ho utilizzato un dito immerso lentamente nella stessa posizione di arrivo del frutto e ho messo a fuoco con l’autofocus. Prima di toccare qualunque altra cosa ho spostato la levetta della messa  fuoco su manuale per evitare che la fotocamera tenti di correggerla durante lo scatto. Dal momento in cui si mette il fuoco manuale è importante non muovere più né la fotocamera né la vaschetta oltre che memorizzare perfettamente l’area in cui la fettina farà il suo tuffo. Per evitare fastidiosi sfocati non desiderati ho utilizzato un’apertura del diaframma media (a seconda delle impostazioni del flash può variare) di circa f/8. Ho impostato il tempo di scatto al minimo disponibile per la sincronizzazione del flash (nel mio caso 1/200s) e ho preparato il flash in modalità scatto remoto.

Per quanto riguarda il flash, è importante che lo si possa comandare esternamente. Se si possiede già un flash che non è dotato della fotocellula di scatto remoto, è possibile acquistarne una separatamente (ebay ne è pieno): si tratta di piccoli cubettini che hanno l’attacco identico a quello che c’è sopra la fotocamera e che emettono il segnale di scatto non appena la fotocellula riceve un impulso luminoso. Come “commander” del sistema di luci ho usato il flash incorporato. Ho avvolto il flash in uno strato di pellicola trasparente e ho impostato la potenza al minimo e l’ho appoggiato su di un supporto (e.g. una pila di libri o un altro treppiedi) in modo che puntasse esattamente verso l’area di “ammaraggio”.

A questo punto ho affettato un’arancia (ma potrebbe essere qualunque oggetto dai colori vivaci) creando un disco spesso circa un centimetro e l’ho fatto cadere nella vasca, cercando di premere il pulsante di scatto nel momento esatto in cui l’arancia sfiorava la superficie.

Ovviamente non sempre si riesce al primo tentativo e ogni volta che si riprova è importante attendere che il flash si raffreddi (o potrebbe squagliare la pellicola protettiva) e asciugare le goccioline che potrebbero essere schizzate sul bordo della vaschetta. Suggerisco di controllare i risultati a ogni tentativo in modo da valutare se sia il caso di spostare avanti o indietro il flash fino a raggiungere il livello di esposizione desiderata.

Kiwi SplashL’utilizzo di un flash diretto e vicino, permetterà al sensore di catturare solo la luce colpita dal flash e lascerà nero tutto il resto, creando così lo stacco visibile nella foto d’esempio. Inoltre, il flash alla minima potenza ha una durata di gran lunga inferiore rispetto allo stesso flash impostato con una potenza superiore, pertanto sarà proprio il flash a creare l’effetto fermo immagine e non tanto il tempo di esposizione.

Esistono svariati modi in cui realizzare questo tipo di foto e le impostazioni possono cambiare radicalmente in base al risultato che si vuole ottenere. Questo ne è solo un esempio. Infatti, si potrebbe anche utilizzare la modalità “bulb” e un telecomando di scatto dotato di blocco manuale, insieme a un’apertura più bassa (e.g. f/11 o meno) e utilizzare come tempo di esposizione un flash qualunque. Il risultato sarebbe lo stesso in quanto, fino al momento dello scatto del flash, il sensore riceverebbe solo pochissima luce non sufficiente a disegnare la scena, mentre nel momento in cui farete cadere l’oggetto e lo colpirete col flash, la luce impressionerà il sensore solo per il tempo di illuminazione del lampo.

Oltre agli splash orizzontali, si possono provare anche altri tipi di “freeze” come una ciliegia che cade in un calice di vino, lo scorrere delle gocce sopra una lastra di vetro, il flusso d’acqua della pioggia in balcone, e così via. Penso sia ovvio che con l’acqua, anche se fuori piove, c’è tanto da sperimentare sia come tecnica che come creatività… ma attenzione a cosa bagnate e soprattutto, se usate vino o altri liquidi colorati… attenzione a cosa macchiate! 🙂