Il fascino del bianco e nero: consigli su come ottenere risultati migliori
Sicuramente è fuori di dubbio che anche molti decenni dopo l’invenzione della stampa a colori, le fotografie in bianco e nero hanno qualcosa che affascina particolarmente. Questo è dovuto a diversi paradigmi percettivi che si innescano di fronte a un’immagine di questo tipo.
Innanzi tutto c’è da dire che il nostro cervello ci fa provare sensazioni di interesse a livello emotivo verso tutto ciò che è comprensibile ma richiede un po’ di attenzione. Un’immagine in bianco e nero, infatti, ha di solito degli elementi di spicco facilmente riconoscibili, ma la sua natura priva di colori la rende innaturale e per questo motivo da “studiare” e comprendere. Inoltre il bianco e nero richiama il passato, attivando tutti quei meccanismi nostalgici che il nostro subconscio vorrà metterci a disposizione: che si tratti di emozioni positive o negative, in tutti i casi un’immagine in bianco e nero sembrerà sempre darci una sensazione capace quasi di sfiorarci il cuore e l’anima.
Da un punto di vista puramente percettivo, le immagini in bianco e nero risultano spesso più interessanti di quelle a colori per via di due caratteristiche principali: l’alto contrasto e la presenza di ampie o frequenti zone di bianco o grigio molto chiaro. L’occhio umano è attratto e crea degli stimoli per il cervello in presenza di immagini contrastate o chiare.
Se ci si sposta sul tema artistico, il bianco e nero è spesso amico del minimalismo, dei “revival” di periodi storici e così via, pertanto è una tecnica utile anche per trasmettere messaggi mirati e molto particolari.
Detto ciò, come si può migliorare nel bianco e nero? Bisogna tenere in considerazione diversi aspetti che riguardano sia la fase prima dello scatto che quella successiva.
Per quanto riguarda lo scatto, sebbene dipenda dalla scena, è utile scegliere di scattare guardando la scena a colori. Il bianco e nero, infatti, elimina molte informazioni dall’immagine e quindi i colori possono aiutare nell’avere piena consapevolezza delle forme geometriche, della composizione e degli elementi che costruiranno la fotografia. Al contrario, scattare guardando direttamente in bianco e nero può essere utile per analizzare la quantità di contrasto dell’immagine e le sovrapposizioni prospettiche.
Un altro aspetto fondamentale del bianco e nero sono le forme geometriche. Poichè l’immagine sarà fatta da solo pixel grigi, per dare armonia bisogna affidarsi ai disegni creati da soggetto e sfondo. I triangoli sono la figura che più da equilibrio e suscita interesse.
In realtà, con l’avvento del digitale, una delle cose più importanti da realizzare è che il sensore scatta sempre e comunque a colori, ma componendoli a partire da tre immagini in scala di grigi. Infatti, le immagini digitali saranno composte da tre canali: rosso, verde e blu, tramite i quali si potranno ottenere tutti i colori possibili. In formato digitale, ciascuno di questi canali può in realtà essere interpretato come una copia del’immagine in bianco e nero (scala di grigi) con valori che riguardano l’intensità di quel colore in ciascun punto dell’immagine.
Ciascun punto dell’immagine è infatti composto da tre valori di intensità per ciascuno dei tre canali. Se analizziamo questa caratteristica dal punto di vista del bianco e nero, possiamo intuire che è possibile dare interpretazioni diverse a ciascuna componente di colore, realizzando quindi diversi tipi di sviluppo del bianco e nero. Questa è una di quelle cose che è diventata molto più facile rispetto alla pellicola. Infatti se prima bisognava armarsi del manuale del piccolo chimico per realizzare dei grigi più accesi solo per le zone di pelle su di un ritratto, adesso è sufficiente aumentare il peso del rosso tra i tre canali.
Un esempio di equazione potrebbe essere: Gr = (aR + bG + cB) / 3 dove Gr è il grigio del singolo pixel, R, G e B sono rispettivamente l’intensità registrata dal sensore di rosso, verde e blu, e con a, b e c uguali a 1 (stesso peso per ciascun canale).
Una fotocamera che converte automaticamente in bianco e nero, potrebbe questo algoritmo molto semplice, cioè la media dei tre canali. Usando programmi di sviluppo digitale come Lightroom, Aftershots, Darkroom etc, è possibile andare a intervenire sui pesi che determinano il livello di grigio di ciascun pixel. Ovviamente scattare in raw è fondamentale per avere il massimo del controllo sull’immagine.
In questo caso parlano più le immagini che le parole. Di seguito un’immagine a colori seguita da una conversione automatica in bianco e nero (come sarebbe quella di uno smartphone o anche di una fotocamera) e una versione in cui, sfruttando il principio descritto, sono state abbassate le intensità dei gialli e aumentate quelle dell’azzurro, per dare maggiore risalto al soggetto e creare contrasto.
Di seguito i valori relativi ai pesi tramite i quali l’equazione usata da Lightroom miscela i tre canali, suddividendo l’immagine in zone.
Come si può notare, aumentando il blu a +100, l’effetto che si è ottenuto è che la barca azzurrina abbia un’intensità molto più elevata, raggiungendo quasi il bianco e creando un forte contrasto con il resto dell’immagine e soprattutto con la parte corrosa, resa più scura abbassando il giallo a -87.
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