Guida all’acquisto di una fotocamera
L’acquisto di una macchina fotografica può essere difficile, soprattutto per chi non ha mai avuto l’opportunità o la voglia di imparare a districarsi da termini come APS-C, Full Frame, MegaPixel, ISO, etc. In questo mini-tutorial cercherò di fornire quanti più elementi possibili nella forma più comprensibile per facilitare la scelta della fotocamera, sia che la si cerchi per fare un regalo, sia che la si voglia comprare per sé.
Stabilire dei vincoli
Innanzi tutto, per avere modo di trovare la soluzione ottimale, bisogna porre dei limiti non stringenti ma che vadano a definire per grandi linee quale sia l’obiettivo da raggiungere. Questo significa che si deve stabilire un budget, cioè un prezzo massimo non assoluto che si può spendere per la fotocamera (accessori inclusi). Questa è la prima cosa che aiuta già a escludere delle intere categorie di oggetti. Chiaramente è importante fare si che il budget sia il prezzo che si pensa di spendere ma che ci sia la possibilità di muoversi in un margine tale per cui non ci si trovi a dover “sforare” per avere un “qualcosina in più”. Vale sempre la regola d’oro che recita: “se costa troppo, allora non ti serve”.
La seconda cosa da valutare è la tipologia più giusta per quello che si vuole fare. In sostanza si tratta di porsi delle domande come: “voglio portarla sempre con me?”, “voglio guadagnare con la fotografia?”, “Voglio stampare foto a dimensione quadro con cui decorare casa?”, “Voglio esporre le mie foto?”, “Voglio pubblicare le mie foto su internet?” e così via. Questo permetterà di dare priorità a una reflex, una mirrorless o una compatta (o chi lo sa, potrebbe farvi orientare sullo spendere quei soldi per qualcosa di diverso, come uno smartphone). Anche in questo caso, come il budget, si deve cercare di prendere una linea di base che possa comunque essere spostata di un po’. Se per esempio si vuole scegliere un’ottima macchina fotografica per le vacanze non bisogna escludere a priori che si possa volere anche imparare qualcosa di più per avere maggiore controllo dei risultati. Vincoli di questo tipo aiutano a definire, per esempio, se sia il caso di includere nella valutazione del modello giusto, anche una reflex o no.
Sensore e Megapixel
Una delle cose più importanti da valutare è sicuramente il sensore di cui è dotata la fotocamera. Molti si limitano a contare i megapixel, tuttavia la sola informazione di quanti punti abbia è assolutamente priva di senso. Basti pensare che ci sono da tempo fotocamere compatte che ostentano quantità di pixel immani (anche più di 4 anni orsono c’erano già delle 24MP compatte). Per accorgersi che il numero di pixel non sia tutto, basterebbe osservare che esiste almeno una reflex professionale full-frame (per esempio la Nikon D4) che ha meno megapixel di moltissime compatte economiche. A questo punto o chi ha progettato queste reflex è un incompetente, oppure il fattore importante è un altro.
Infatti quello che conta di più è sicuramente la dimensione del sensore e la sua sensibilità. Parole come CMOS e “retroilluminato” ormai si sentono ovunque per pubblicizzare la capacità dei sensori di ottenere immagini chiare e pulite anche la notte. Ciò che conta veramente è la dimensione di ciascun pixel. Il ruolo del sensore è infatti molto semplice: raccogliere la luce in maniera precisa per ciascun punto dell’immagine. Ora provate a visualizzare il sensore come un secchio rettangolare e provate a suddividere questo secchio in 16 rettangoli tutti uguali più piccoli (banalmente dividendo ciascun lato del secchio in 4 sezioni uguali); a questo punto immaginate di mettere 16 secchi più piccoli, ciascuno esattamente in una delle porzioni che avete costruito prima. A questo punto provate a immaginare di dover riempire ciascuno di questi 16 secchi con un getto d’acqua colorata. Risulta immediato intuire che tanto più grande sarà il secchio, tanto più grandi saranno i 16 secchi all’interno e quindi tanto più facile sarà fare in modo che ciascun getto finisca esattamente nella sua area senza sporcare gli altri. Quando si parla di sensori è esattamente la stessa cosa. Ciascuno dei pixel del totale è uno dei secchi piccoli e l’acqua colorata sarebbe la luce. Questo fa capire immediatamente che sia ovviamente importante avere moltissimi secchi piccoli (e quindi megapixel) per poter avere la possibilità di creare immagini con un livello di dettaglio altissimo, ma è molto più importante che questi megapixel siano della dimensione giusta per poter catturare una porzione significativa di informazione.
Normalmente esistono tre tipi di sensore nelle fotocamere entry-level: sensore piccolo (dimensione altamente variabile secondo marca e modello) che è quello usato da smartphone e compatte, sensore crop piccolo, che è quello usato dalla maggior parte delle mirrorless e il più grande che è il crop-medio, (e.g. APS-C), che è usato nelle reflex entry-level ma anche in vari modelli semiprofessionali. Esistono anche fotocamere compatte e mirrorless che usano sensori simili a quelli delle reflex e questo è sicuramente un vantaggio da tenere in considerazione (ovviamente a fronte di un costo generalmente superiore). La dimensione e il tipo di sensore sono di solito indicate nelle schede tecniche avanzate dei vari modelli di fotocamere e sono spesso ben nascosti (a meno che non siano eccezionali) rispetto alla quantità di megapixel che è invece molto spesso in bella vista.
Caratteristiche dell’obiettivo
Un’altra cosa fondamentale da valutare per una fotocamera è l’obiettivo (od obbiettivi nel caso di mirrorless e reflex). Se infatti è vero che il sensore è importantissimo, bisogna comunque ricordarsi che la luce che lo colpisce passa attraverso dei pezzi di vetro che compongono la lente. Se avete presente cosa significhi l’espressione “fondi di bottiglia” quando ci si rivolge a un ottico per indicare quale tipo di occhiali non si vogliono assolutamente comprare, allora siete già pronti per fare lo stesso anche con le lenti della vostra fotocamera.
Gli obiettivi sono di due tipi: fissi o zoom. Zoom non significa che potrete fotografare la ragazza in bikini nella piscina a dodici isolati da casa, ma soltanto che l’obiettivo è in grado di coprire una lunghezza focale variabile, cioè allargare o restringere l’angolo di campo che andrà a essere visibile nell’immagine finale. Per molti questo si riduce a “ingrandire” il soggetto e da un certo punto di vista è vero, tuttavia l’escursione della focale è molto più importante per le prospettive e per la composizione che per l’ingrantimento. In generale gli obiettivi fissi hanno una qualità superiore in quanto vengono progettati per essere ottimi in una sola condizione, mentre gli zoom devono essere quanto migliori possibili lungo tutte le possibili lunghezze focali. Un principiante dovrebbe sempre orientarsi su di uno zoom che sia abbastanza vasto, in modo da poter coprire tutti i possibili stili fotografici e possa quindi sperimentare oltre che avere la possibilità di fare foto di gruppo e poco dopo un primo piano a una scimmietta in cima a un albero allo zoo. Comprare una lente a focale fissa significa sapere già abbastanza bene che tipo di fotografia piace e quale sia l’utilizzo primario di quella specifica lunghezza focale (e.g. 85mm per ritrattistica).
In generale, maggiore è l’escursione tra la minima e la massima lunghezza focale, maggiori saranno le distorsioni prospettiche e di colore e minore sarà la qualità. Inoltre obiettivi che abbiano la capacità di raggiungere lunghezze focali molto alte (e.g. 120mm) risultano piuttosto scarsi in termini di luce che riescono a catturare. Di conseguenza bisognerebbe orientarsi, per iniziare, su delle escursioni che possano variare di non più di 50-60mm dalla minimia alla massima.
Un’altra cosa fondamentale per valutare l’obiettivo, sia che sia fisso per una compatta o che sia il “kit” di una mirrorless o di una reflex, è la sua apertura focale. Questa può essere, come la lunghezza focale, fissa o variabile. In questo caso però, si intende per fissa solo l’apertura massima (che è rappresentata dal numero più basso). Se una lente ha un’apertura focale massima fissa, di solito è di qualità maggiore, soprattutto se raggiunge f/2.8. In genere non si troveranno mai obiettivi zoom con aperture focali con valore inferiore a f/2.8 (e.g. f/1.4) anche se ci sono rare e costose eccezioni. Questo valore è presente anche nelle fotocamere più economiche e può essere determinante per stabilire quale sia migliore quando la differenza di prezzo sia poca. Per riassumere e semplificare valore della f più basso significa migliore qualità, se questo valore minimo è fisso significa qualità ancora maggiore.
La Stabilizzazione ottica è una peculiarità di obiettivi con lunghezze focali alte. Sicuramente se l’obiettivo (o la fotocamera stessa) sono dotati di stabilizzazione ottica, questo sarà sicuramente un valore aggiunto notevole, soprattutto quando si starà facendo un primo piano a una gazzella durante il safari e ci si starà muovendo dentro un’auto fuoristrada. Tuttavia, soprattutto per le macchine compatte o per le focali inferiori ai 50mm, questa caratteristica non è fondamentale, a meno che non si vogliano fare anche molti video.
Da non dimenticare (né sottovalutare) è la qualità strutturale della lente. Soprattutto se si tratta di zoom, se la qualità dei materiali non è sufficiente, si finirà con l’avere presto polvere sul sensore e quindi immagini rovinate e tanto nervosismo. Gli zoom infatti tendono a “respirare” e quindi ad aspirare particelle di polvere all’interno. Bisogna quindi verificare che non ci siano molti spifferi o che, se si tratta di una compatta, che la fotocamera sia dotata di un buon sistema di chiusura quando viene spenta.
Funzionalità di base e controlli
Iniziamo subito a sfatare il mito secondo cui per imparare a fare delle belle foto che richiedono tecnica e impegno, sia necessario avere una reflex. Gli stessi risultati in termini di apprendimento, soprattutto quando si inizia dalla base, si possono ottenere anche con una buona compatta. Non bisogna quindi considerare come mandatorio l’acquisto di una reflex anche se si sa già di voler imparare tecniche avanzate di scatto. Ciò che invece bisogna valutare è la presenza di tutte le caratteristiche che possano realmente essere utili a un principiante ma che al tempo stesso permettano di avere il pieno controllo della fotocamera non appena si sarà divenuti padroni della tecnica.
Ovviamente bisogna fare attenzione che la macchina fotografica abbia tutte le caratteristiche di base che ci si aspetta (per esempio, funzioni di scena predefinita, modalità di scatto automatica, etc) ma è sicuramente un grandissimo valore aggiunto poter controllare almeno i seguenti parametri:
Apertura focale (indicata con la lettera “f” seguita da numeri), generalmente vincolata all’obiettivo montato (che potrebbe essere fisso come quello delle compatte o intercambiabile, come le mirrorless o le reflex). Quanto più piccolo è il più piccolo dei numeri associati a questa “f”, tanto migliore potrebbe essere la qualità delle foto quando ci sarà poca luce o quando si vorranno ottenere quegli stupendi effetti sfocati. Un buon numero è sicuramente “2.8” ma è spesso difficile da raggiungere in obiettivi e macchine fotografiche dette “entry-level” o di fascia bassa (che non significa di scarsa qualità, ma solo dedicate a un pubblico di amatori e principianti). L’importante è che questo valore minimo non sia mai superiore a f/4, altrimenti si rischia di acquistare una fotocamera che abbia un obiettivo troppo specifico o, peggio, di scarsa qualità.
Velocità di scatto (indicata di solito con la “s” di “Shutter Speed”), che determina la capacità della fotocamera di impressionare il sensore da un minimo di frazioni di secondo (e.g. 1/1000 di secondo) fino a un massimo (e.g. 30 secondi). Poter controllare questo valore, insieme a quello dell’apertura, permette di fare quelle foto che il pubblico definirebbe “artistiche” in cui, per esempio, si vedano scie di luce di notte o il soggetto a fuoco e tutto il resto sfocato. Sarebbe proprio il massimo se la fotocamera consenta di utilizzare la modalità “Bulb” cioè rimanere in modalità di acquisizione fino a che non venga rilasciato il pulsante di scatto. Questo è molto utile per divertirsi con tecniche avanzate come il light painting (di cui parleremo più avanti in un altro tutorial).
ISO, che di solito ha un minimo di 100 e che può raggiungere anche valori esorbitanti. Il valore delle ISO permette di rendere il sensore virtualmente più sensibile alla luce e quindi di avere maggiore flessibilità nello scegliere i valori precedenti più opportuni. Risulta inutile prendere in considerazioni dei valori ISO che siano altissimi. Molti infatti pensano che alzare le ISO abbia come unico effetto collaterale quello di aggiungere del rumore (puntini bianchi che sgranano l’immagine) qui e lì, ma in realtà più si alzano le ISO minore sarà la qualità e la resa dei colori e dell’immagine finale. Per questo motivo può essere importante anche avere la possibilità di scegliere di tenere le ISO volutamente sempre al minimo possibile e comunque non oltre un certo limite.
Potenza del flash: ovviamente non poter decidere quanta potenza effettiva debba usare il flash è un bel problema nel controllo del risultato finale. Infatti la luce del flash, determina in maniera significativa quello che sarà il risultato finale e non poterlo controllare potrebbe vincolare pesantemente le scelte di velocità e apertura che si vorrebbero fare.
Punti di messa a fuoco: se una fotocamera consente di scegliere in quale punto dell’immagine mettere a fuoco (anziché deciderlo solo autonomamente come la maggior parte delle fotocamere) si ha la possibilità di controllare con precisione quale sia il punto esatto dove passerà il piano di messa a fuoco e quindi si potranno controllare con la stessa precisione anche tutti gli effetti di sfocatura o di “profondità di campo” che si vogliano ottenere nell’immagine finale.
Accessori disponibili
Quando si entra nel mondo della fotografia, è facile rimanere rapiti dalle mille cose che si possono sperimentare. Quando si acquista una fotocamera è dunque importante anche valutare che sia pienamente compatibile con tutti gli accessori più comuni come flash esterni, cavi, treppiedi e possibilimente dispositivi di connessione wireless. Inoltre bisogna anche passare in rassegna la quantità di accessori disponibili per migliorare la fotocamera e completarla in modo da avere l’opportunità di continuare a sperimentare per un po’ senza dover necessariamente cambiare modello troppo presto. Quindi è importante verificare di poter usare flash esterni, schede sd wireless o connessioni dirette, obiettivi e filtri e così via.
Maneggevolezza
La fotografia è una meravigliosa attività che deve rilassare e divertire. Per questo motivo la fotocamera, che è soltanto il mezzo tra noi e le immagini che andremo a produrre, deve essere ergonmica e comoda secondo le nostre capacità in modo da diventare un prolungamento naturale delle nostre mani e dei nostri occhi. Quindi, quando andate in un negozio per scegliere il modello che volete acquistare, non spaventatevi qdi maneggiare e simulare ogni tipo di movimento e azione che fareste in un uso reale, come provare a scattare in posizioni strane, accendere e scattare in pochi istanti, farvi un selfie, e così via.
Rimane comunque importante non lasciarsi spaventare dalla dimensione di una fotocamera e focalizzarsi sempre sul suo scopo. La maneggevolezza va valutata in relazione all’utilizzo che se ne vuole fare. In ogni caso è importante che quando si deve scegliere tra due reflex o tra due compatte, si applichi lo stesso principio: “La più comoda per le mie mani e per i miei occhi vince”.
Garanzia e supporto
Sembrerà una banalità, ma affidarsi a dei marchi storici ha ancora il suo senso, sia in termini di qualità, sia di garanzia. Nella fotografia, infatti, è ancora molto importante l’esperienza che si ha nel mercato. Di conseguenza può essere più utile stilare una classifica di priorità con cui scegliere in caso di parimerito tra le altre caratteristiche. Personalmente reputo che in cima alla lista vadano posti i produttori che si sono occupati storicamente solo di fotografia e che abbiano una realtà solida alle spalle (e non una fabbrica in outsourcing di scarsa qualità); a seguire nella lista tutti i produttori che da più tempo producano dispositivi man mano sempre più lontani dalla fotografia. In sostanza, li metterei in ordine di “esperienza”. Da preferire sicuramente, in termini di garanzia, marchi che abbiano dei centri autorizzati abbastanza vicini alla città in cui si abita (o quanto meno nella stessa nazione).
Capacità di ammortizzare la spesa
Da non sottovalutare assolutamente è la capacità di ammortizzare la spesa (che si lega sempre alla famosa regola del “se costa troppo, non mi serve”). Se per esempio dovete regalare una macchina fotografica come regalo per un collega che va in pensione, e quella persona la userà ogni giorno per andare a fotografare gli uccellini al parco, allora potrete considerare che una fotocamera da 365€ sarebbe pari a un costo di 1€ al giorno. Comprare una fotocamera da 200€ ma che non abbia le caratteristiche giuste e che venga quindi usata solo per il compleanno dei suoi due nipotini equivale ad aver speso 100€ al giorno.
Valutando questo aspetto, è quindi importante non esagerare e considerare bene quali possano essere gli utilizzi da fare della propria fotocamere e capire quindi quanto spendere anche in funzione di quanto la fotocamera verrà usata e in che condizioni.
Suggerimenti su dove e come comprare
Per effettuare l’acquisto vero e proprio, dato che normalmente la cifra è piuttosto alta, sono ancora in pochi ad affidarsi al web, tuttavia ci sono moltissimi siti affidabili e puntuali. Personalmente mi sono sempre trovato molto bene con Amazon e OlloStore, tuttavia trovo abbastanza buoni anche siti come PixMania o ePrice. Una nota riguardo ad Amazon, prima di acquistare direttamente sulla versione “.it”, provate anche a navigare sui vari “.de”, “.fr”, “.es” e “.co.uk”. Sarete sorpresi dalla differenza di prezzo che potreste trovare anche per gli stessi articoli sui quali avrete comunque lo stesso tipo di assistenza e garanzia (e tempi di spedizione) a patto che siano venduti direttamente sotto la responsabilità di Amazon e non venditori terzi. In generale i prezzi su internet sono più bassi (anche significativamente) che nei negozi fisici e bisogna tenere conto che per molti produttori di fotocamere è indifferente chi sia il venditore ai fini della garanzia, cioè in entrambi i casi, nello sfortunato caso di un difetto di fabbrica, riceverete probabilmente lo stesso trattamento e la vostra fotocamera andrà comunque spedita a un centro autorizzato. Siti come Amazon e i negozi fisici potrebbero aiutarvi occupandosi loro stessi della logistica, ma questo è fondamentalmente a discrezione del venditore.
Chi invece avesse intenzione di acquistare dell’usato, deve fare molta attenzione. Se infatti da un lato è verissimo che le attrezzature fotografiche di alto livello siano molto durature, è altrettanto vero che molti venditori tendano a sovrastimare (o quanto meno a usare termini ingannevoli) lo stato effettivo degli oggetti. Molti venditori inglesi, infatti, usano la terminologia che non prevede descrizioni “mediocri” degli oggetti. Di conseguenza potreste vedere un corpo macchina di una full-frame costosissima a un prezzo stracciato, descritta come “Excellent++, fully working with some sign of use” (che si reputerebbe normale), e potreste immaginare che sia un vero affare. In realtà gli “strict test” spesso condotti da questi negozi sono limitati ad una semplice prova di funzionamento (che quindi non verifica i malfunzionamenti casuali), e la scala utilizzata potrebbe essere composta da 10+ che renderebbero il giudizio di “Excellent” pari a 2/10. Qualche “sign of use” potrebbe significare che ci siano evidenti graffi e abrasioni. Il mio consiglio è quindi quello di comprare dell’usato solo dopo averlo visto e provato di persona e di non fidarvi mai di attrezzatura che costi anche meno del 50% del nuovo a prescindere dalle sue condizioni ed età. Prossimamente prometto di scrivere un tutorial su come valutare un usato.
Per concludere, occhio alle fregature e non acquistate solo basandovi sulla marca o sul prezzo.
3 commenti
Guido · 18/06/2014 alle 20:53
In realtà, per esperienza personale, ad un amatore che abbia intenzione di imparare qualcosa di fotografia, non consiglierei uno zoom, ma un buon fisso, magari di seconda mano. Fotografare con un fisso ti costringe a prendere rapidamente padronanza, anche istintivamente delle regole della composizione e della prospettiva. Con lo zoom, da principianti, si tende di solito a restare fermi ed ha cambiare focale. DI fatto, fotografare con uno zoom, offrendo maggiori possibilità, è più complicato.
Almeno imho
C.A.Hung · 18/06/2014 alle 22:12
Sicuramente è vero, tuttavia il primissimo obiettivo, per esempio il classico 18-55 è abbastanza corto da costringere ancora a muoversi un po’ ma al tempo stesso permette di iniziare a capire le differenze tra le principali focali.
PhotoBattle: Full-frame vs Crop | Carlo Alberto Hung · 27/06/2014 alle 08:26
[…] degli elementi più importanti per la qualità dell’immagine. Come spiegavo già nella “Guida all’acquisto di una fotocamera“, non contano tanto i megapixel, ma la dimensione e le effettive capacità del sensore. Senza […]