#Eight by #U_Nited

Pubblicato da C.A.Hung il

In questo blog non sono solito parlare d’arte, in genere preferisco la tecnica o il business. In questo caso farò un’eccezione perché sono appena rientrato (mentre scrivo, anche se pubblicherò in differita) dallo spettacolo “Eight” della compagnia “U_Nited. Ammetto che ho freneticamente guardato le foto per rivivere diversi momenti dello spettacolo che sapevo di avere catturato ma che non potevo godermi nel piccolo schermo della fotocamera.

Mi ero ripromesso di scrivere un articolo con calma, ma non ho resistito alla tentazione di scrivere subito, a caldo, ciò che questo spettacolo mi ha dato.

Avevo già visto diversi pezzi che sono stati eseguiti durante la serata, ma al termine di ogni sequenza di passi, movimenti, musica e coreografia avevo letteralmente la pelle d’oca. Per chi come me ama godersi l’arte visiva, “Eight” è uno spettacolo per gli occhi, ma non solo. Le musiche sono coinvolgenti e non si tratta di uno spettacolo convenzionale. Non può essere definito un musical né un balletto. Non è niente di semplice. “Eight” è uno spettacolo unico, fuori dal comune.

Questo spettacolo ha tanto da insegnare a chi ama l’arte e anche ai fotografi come me. Ogni performance riesce a mischiare nello stesso momento movimenti aggraziati a rapide acrobazie, momenti di tensione a picchi emotivi non indifferenti.

In questo spettacolo si vede come per fare arte, in gruppo, bisogna imparare a fidarsi di chi ci sta attorno. Lasciarsi cadere nel vuoto sapendo che i tuoi compagni ti prenderanno non è una cosa per tutti. Anche un fotografo deve imparare che, metaforicamente, alle volte deve lasciarsi cadere e fidarsi delle persone con cui collabora.

Chi non ha visto lo spettacolo deve sapere che vale sicuramente il prezzo del biglietto e anche di più (almeno questo è il mio modesto parere). Una serata che contiene una grande quantità d’arte: teatro, danza, emozione, luci e colori, musica e tutto ciò che si cela dietro al duro lavoro di un gruppo di 8 ragazzi che mettono in scena ciò che la loro compagnia, guidata dal coreografo Ivan Spinella, è stata capace di inventare. Lo spettacolo è a tratti irriverente, provocatorio ma al tempo stesso travolgente e coinvolgente. L’uomo raccontato in meno di due ore. Anche questo è un insegnamento importante per chiunque pratichi le arti visuali: raccontare una storia, emozionare, trovare un messaggio forte e nuovo, significativo. Questo è quello che U_Nited ha messo in scena.

Dunque non c’è solo bravura tecnica in una sequenza di passi. C’è passione che trasuda da ogni mossa e che traspare dai gesti e dai volti dei ragazzi. C’è forza, agilità, dolcezza e tenerezza. Non manca un pizzico di ironia.

Come mi è già capitato di raccontare durante un altro spettacolo messo in scena dalle accademie Moma, questo misto di emozioni forti rischia di scombussolarti e di farti perdere la concentrazione, cosa non da poco se stai lavorando e non sei lì solo per goderti lo spettacolo.

Gladiators, Velocity e 3 come triangolo sono stati pezzi nei quali sono rimasto diverse volte immobile a fissare la storia che i ragazzi stavano raccontando sul palco, ma questa è stata una sensazione che mi ha assalito durante tutto il tempo e fino all’ultimo momento.

Detto ciò, dopo avere concluso questa piccola “recensione” dello spettacolo, visto che qui si parla sempre di suggerimenti per i fotografi, ecco qualche chicca che mi sento di raccomandare a chiunque voglia intraprendere la fotografia di spettacoli teatrali:

  • Studia il posto prima dello spettacolo: arriva con almeno 2 ore di anticipo.
  • Vestiti comodo ma a tema.
  • Ricordati che la gente ha pagato il biglietto, quindi non devi disturbarli.
  • Porta solo l’occorrente di base e trova un posto dove poter lasciare in custodia oggetti che non ti servono.
  • Se possibile fatti spiegare i punti salienti e la scaletta dal coreografo o dal regista.
  • Porta con te tante batterie e carte di memoria.

Inoltre ci sono altre due cose che trovo veramente importanti per un fotografo, sia dal punto di vista dell’apprendimento della comunicazione visiva, sia dal punto di vista della tecnica:

  • Segui la musica: chi studia la danza e la coreografia non lascia nulla al caso, proprio come farebbe un fotografo bravo con una sua foto. Ciò significa che la musica che ascolti ti può guidare verso lo scatto perfetto della serata senza necessariamente stare lì a scattare a raffica e infastidire tutta la platea.
  • Osserva i colori: le luci in teatro cambiano e chi racconta una storia sta, di fatto, usando una tecnica che si usa anche in fotografia o nel cinema, dall’inglese “color grading”. Le tonalità dei colori saranno una delle prime cose che creerà lo stato emotivo necessario nelle persone. Chiunque pensi che ciò che si prova di fronte a dei bravi ballerini sia legato solo ai loro movimenti non ha fatto i conti con il potere del colore. Il ruolo del coreografo è fondamentale anche in questo e Ivan ha fatto un lavoro magistrale nello sposare le emozioni in movimento con i colori più azzeccati.

Con questo concludo e ringrazio ancora U_Nited per avermi fatto vivere una serata diversa, divertente, intrigante, emozionante e piena d’arte.