Clamshell: foto da copertina

Pubblicato da C.A.Hung il

Quando si parla di ritratti, la strategia di illuminazione del soggetto è la parte più importante per ottenere il miglior risultato. Ovviamente, tale risultato dipende anche da quale sia l’obiettivo. Sulle copertine delle riviste di moda, una delle strategie che va per la maggiore è detta “clamshell”, letteralmente “conchiglia”. In realtà questa strategia non è altro che la modalità Paramount o butterfly in cui si utilizza, oltre alla luce principale, un riflettore posto al di sotto della luce principale.

Scopri tutti i miei tutorial

Come mostra l’immagine in alto, un’impostazione simile si può notare subito dalle “catchlights” (non ho trovato una traduzione italiana che renda bene) negli occhi del soggetto. Infatti la luce principale e il riflettore vengono normalmente posizionati molto vicini al soggetto per aumentare la superficie relativa e creare così una luce morbida che produca pochissime ombre, e con un angolo di 45° quindi ben visibile sui riflessi negli occhi.

Questa strategia è ottima per le foto di moda e di bellezza in generale perché tende ad azzerare i difetti della pelle (presenti anche nella migliore modella professionista, quindi diffidate di quelle pelli di plastica che vedete nelle riviste patinate) e risalta gli occhi.

La luce principale, nel mio caso un flash da studio con un larghissimo softbox a doppio strato, permette di avere un decadimento graduale della luce e delle ombre molto morbide. In ogni caso, la posizione a 45° causerebbe comunque un certo contrasto sotto il mento e sotto il naso, pertanto l’uso della parte inferiore della “conchiglia”, in questo caso un largo riflettore bianco opaco, permette di riempire le ombre fino al livello desiderato, giocando con la distanza del pannello dal soggetto.

In generale si può dire che un clamshell verticale sia uguale a un paramount/butterfly, ma idealmente, se al posto di un riflettore si utilizzasse una seconda luce di pari intensità rispetto a quella principale e la si modificasse con un softbox equivalente, allora si avrebbe una strategia di illuminazione “flat” con la sola differenza che, anziché avere una singola luce riflessa negli occhi del soggetto se ne avrebbero due.

Per completare il ritratto di questo articolo, oltre al flash con softbox e al riflettore, ho aggiunto una luce proveniente da dietro modificata con uno snoot per illuminare leggermente i capelli e rafforzare il contorno. Un’apertura di f/11, una distanza ravvicinata tra il soggetto e il flash e una ragionevole distanza dallo sfondo nero permettono di avere uno sfondo uniforme per uno stile quasi lowkey.