10 cose da ricordare per rispettare un fotografo
Quando si ha a che fare con un fotografo, bisognerebbe sempre relazionarsi con lui nello stesso modo in cui lo si fa con tutti gli altri. Sembrerebbe scontato ma stranamente questa categoria, come quella dei creativi, è spesso vittima di differenze sostanziali nel modo in cui le persone la percepiscono, sia nei rapporti tra amici che nel mondo professionale. Ispirandomi a un post che ho visto online, ecco quindi una lista di alcune cose che tutti dovrebbero ricordare per evitare di mancare di rispetto a un fotografo, amico o professionista che sia:
- Non considerare quello che il fotografo fa come qualcosa di semplice o che non richieda studio e dedizione. Che sia il proprio lavoro o una passione, un fotografo ci mette tutto se stesso in quello che fa e dirgli cose come “con quella fotocamera bellissima potrei fare anche io bellissime foto” non è carino. Anche pensare di ottenere sconti o favori chiedendo di farsi da soli una parte del lavoro, come la post produzione, non è carino: andreste mai al ristorante a chiedere uno sconto perché tanto, la mantecatura del risotto che avete ordinato ve la sapete fare da soli?
- Poiché la fotografia, quella che può avere un valore anche commerciale, richiede conoscenza delle tecniche e degli strumenti, oltre che tempo, non aspettarsi mai fotografie gratis a meno che non sia il fotografo stesso a proporlo. Bisogna sempre pensare al fotografo come a un qualunque altro professionista che presta un servizio: solo perché per fare una torta basta avere un forno e saper mescolare acqua, farina, zucchero e pochi altri ingredienti, non vi sognereste mai di andare dal pasticcere e chiedergli una torta gratis. Chiedere uno sconto ci può stare, è una contrattazione, ma bisogna farlo allo stesso modo in cui si farebbe in qualunque altra contrattazione, che sia con l’idraulico o l’elettricista.
- Se avete bisogno di un fotografo e avete un amico che può farlo per voi, non chiedeteglielo solo perché lo farebbe gratis, sempre che non sia lui a offrirsi. In forza al punto 2, dovreste sempre ricompensare in qualche modo il suo lavoro, che sia in denaro o in altra forma. Anche quando si lavora in TF*, bisogna ricordarsi che il fotografo non vi sta facendo foto gratis, ma sta ottenendo qualcosa in cambio da voi, che siano immagini per il portfolio, studio di tecniche o attrezzatura nuova o simili.
- Quando riceverete le foto che vi servivano, a meno che non ci siano evidenti mancanze relative a un contratto che avevate stilato prima del servizio, non chiedete “tutte le foto, anche quelle venute male”. Il fotografo non ci guadagna niente dal non darvi tutte le foto buone e, al contrario, se vi desse delle foto venute male e voi le faceste vedere in giro, il fotografo perderebbe solo credibilità sulla sua bravura. La bravura di un fotografo viene giudicata praticamente sempre dalla sua peggior foto nel suo portfolio. Insomma, per tornare al risotto, sarebbe come chiedere al cuoco di portarvi anche il risotto rimasto attaccato e bruciacchiato nella pentola.
- Allo stesso modo di quelle venute male, non chiedete le foto “raw” perché tanto poi potete svilupparle da soli. Andreste mai dal solito pasticcere a chiedergli di darvi solamente le uova, la farina, le farciture e le creme per poi fare una torta che verrà servita a suo nome? Se il fotografo vorrà darvi anche i file grezzi, sarà solo una sua scelta.
- Bisogna capire che le immagini hanno dei vincoli legali e commerciali. Se il fotografo ha fornito, sia in forma di amicizia che in forma commerciale, le foto per un certo scopo, per esempio per la stampa o per uso personale non commerciale, farne un uso diverso, per esempio pubblicarle online, non solo non è rispettoso, ma è anche illegale. La foto è una proprietà intellettuale inalienabile e l’unico che può decidere che cosa farne è, anche se pagato, il fotografo. Se volete delle foto con cui fare quel che vi pare, specificatelo prima di accettare il servizio poiché il prezzo potrebbe cambiare.
- Il passaparola è importante per i fotografi professionisti. Non limitatevi a parlar male di quelli che non vi hanno soddisfatto, ma pubblicizzate anche quelli che, al contrario, vi hanno dato ottimi risultati.
- Se il fotografo ha firmato la foto con un watermark, non pubblicate le foto ritagliandolo via o coprendolo con altro. Quella firma è probabilmente il “pagamento” che il fotografo ha preso dal farvi le foto gratis. Toglierlo via significherebbe semplicemente “rubargli” o “negargli” la sua parcella.
- Se dovete pubblicare le foto online, specialmente sui social network, non modificate le foto che vi ha dato il fotografo. Sicuramente, per quanto bravi possiate essere, non avrete la sua stessa interpretazione. Il fotografo ha scelto quella composizione e quel ritaglio per un certo motivo. Anche i colori, il contrasto e così tutti i parametri di sviluppo. Se il suo stile non vi piace, semplicemente cambiate fotografo oppure, se siete davvero dei fanatici dei filtri e del taglio e cucito, chiedete il permesso o cercate qualcuno che sia d’accordo con quello che fate, almeno gli risparmierete il tempo di sviluppo che sarebbe stato speso inutilmente. Inoltre, se vi occupate personalmente di modificare la foto e la pubblicate, non scrivete solamente che la foto è del fotografo tal dei tali, ma indicate chiaramente che lo sviluppo l’avete fatto da soli, sia anche solo l’applicazione di un filtro di Instagram.
- Quando assumete un fotografo, scegliete uno che sia specializzato in quello che vi serve. Non avvantaggia nessuno dei due, né il cliente né il fotografo, se dovevate fare le foto al matrimonio e chiamate uno specialista di still life. Magari vi farà pagare meno di uno specialista, ma il risultato, probabilmente, non sarà soddisfacente per nessuno. Pensatela così: andreste mai dal dermatologo per farvi curare una carie?
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